"A seguito dell'ennesimo atto di vandalismo registrato in un quartiere torinese - assediato, terrorizzato e devastato dalla cieca violenza extracomunitaria - noi Legionari di Forza Nuova abbiamo deciso di scendere in quelle stesse strade, dimostrando con orgoglio l'amore e l'insaldabile legame che ci unisce alla nostra Patria, alle sue tradizioni e al suo destino. Senza auto, ma marciando nella notte in compagnia dei nostri canti, siamo giunti in via Burzio sospinti da quella gioia interiore che unisce tutti i camerati in una santa fratellanza. Un manipolo di cento Legionari Forzanovisti che ha invitato gli abitanti a scuotersi dal torpore, a ridestare le coscienze dall'ottundimento generale, a riprendere in mano le redini del proprio destino, a comprendere con maggiore lucidità le gravi responsabilità di una vampiresca classe politica che, dall'immigrazione selvaggia e senza regole, trae evidenti vantaggi economici ed elettorali".
Questo è quanto si può leggere sul sito di Forza Nuova, una delle formazioni tra le più attive nel panorama dei movimenti della destra italiana.
A chi crede che i rischi connessi all'intolleranza politica oggi siano stati azzerati bisogna chiarire come, nonostante siano passati alcuni decenni dal periodo più "turbolento" della storia della repubblica, quello delle bombe e dei tentativi di golpe e magari non è più presente una regia internazionale atta a indirizzare la situazione socio-politica del nostro Paese in determinate direzioni, rimangono ben vivi (ahinoi!) comportamenti, una mentalità ed un sistema di valori che mantiene una impostazione violenta di vedere e trattare, non solo chi la pensa diversamente ma proprio ancor più profondamente è diverso.
Accade cosi che immigrati, omosessuali ed in generale persone che non somigliano alla tanto invocata "fibra gloriosa che garantisca il futuro del nostro popolo" che consenta di "combattere le battaglie fondamentali dell’Onore e della Civiltà", diventano i bersagli favoriti di una mentalità fascista che recluta adepti tra gli strati più disagiati e impressionabili.
Accade cosi che nel nostro Paese, nel solo 2006 siano più di cento le aggressioni certificate e denunciate da parte di skinheads e neofascisti militanti contro centri sociali, frequentatori di centri sociali, compagni, antifascisti, omosessuali, immigrati, studenti, testimoni di Geova, ecc.
I metodi?... I soliti! Si va da "semplici" insulti verbali, atti vandalici e minaccie agli schiaffi e spintoni a mò di provocazione quando non sono arrabbiati (di cui lo stesso che scrive è stato fatto oggetto la scorsa settimana a Bari assieme ad amici la cui semplice colpa era quella di stare antipatici ad un gruppo di squadristi) sino al repertorio "classico" di manganellate, pestaggi, aggressioni accomunate dalla gratuità quanto dalla immotivatezza.
Certo, ai loro occhi non sono poi cosi immotivate... il loro collage di valori e doveri giustifica, anzi, spinge per il solito bene per la Patria e cose del genere, specie per l'onore, dal quale le loro gesta sono pervase (lo stesso che li porta ad aggredire persone che stanno per cacchi loro, sole e disarmate) a spendersi per la nostra civiltà "quotidianamente stuprata e umiliata da balordi senza patria". Questi moderni, ma che allo stesso tempo affondano le radici in un passato lontano quanto malsano, disadattati dei giorni nostri che tra i loro più raffinati pensatori annoverano gente i cui punti politici presentano un mix di populismo più una serie di concetti cardine del tipo "restituire l'Italia agli italiani" e di mettere sotto embargo... la Cina... (?!?) sono senza dubbio un pericolo per molta gente... ed in questo non fanno davvero discriminazioni.