13 aprile 2007

Petizione per l'abolizione del canone Telecom

"Quanto a eleganza e raffinatezza, il capitalismo italiano si colloca in un ambito che sta tra le gare di rutti e l'elezione di miss maglietta bagnata. Ha tutti i difetti del capitalismo, che sono parecchi, e in più è italiano, cioè furbetto e pecione, assistito e aiutato, per essere precisi aiutato a fare soldi suoi con i soldi nostri. Ora che si parla tanto di Telecom (se la vogliono comprare texani, messicani, francesi, spagnoli, marziani e chissà chi altro), la tentazione di andare a cercare in archivio notizie di dieci anni fa è forte. Dieci anni fa, ci pensate? Quando la destra italiana decise di privatizzare Telecom per darla in mano ai «capitani coraggiosi». Se non vado a cercare in archivio è per un solo motivo: potrei scoprire, scoraggiandomi parecchio, che non fu per niente la destra a compiere quell'immane cazzata, ma una sinistra affascinata dal capitale, dai suoi trucchetti e dal suoi Tronchetti, che giocava alla merchant bank con l'entusiasmo stupito di un bambino che scopre il Monopoli. In generale, il capitalismo italiano funziona in tre semplici passaggi. Primo passo: si urla e si strepita perché un'azienda è pubblica, segno di medievale arretratezza. Secondo passo: la si compra a prezzi stracciati, e si giustifica lo sconto con il fatto che in questo modo si modernizza il paese. Terzo passo: modernissimi ma indebitati fino al collo, la si vende agli stranieri (grande distribuzione, autostrade, Telecom, eccetera eccetera). A questo punto interviene la politica. Eh, no! Agli stranieri no! E si scopre che la rete telefonica è un settore strategico. Cioè esattamente la stessa cosa che dicevano dieci anni fa quelli contrari alla privatizzazione, trattati come trogloditi, passatisti, premoderni, fessi e conservatori. Mentre i moderni si vede, dopo dieci anni, che bella figura! A pensarci, le gare di rutti sono più eleganti. Hanno il pregio che a un certo punto si smette, e si torna a casa pensando a quanto si è scemi. Una cosa che col capitalismo italiano non succede mai."
(articolo di Alessandro Robecchi, tratto da Il Manifesto, pubblicato domenica 18/04/2007)

Alcune indagini televisive (Report, Le Iene) hanno dimostrato che Telecom non effettua investimenti tali da necessitare ancora del canone telefonico. L'associazione Anti Digital Divide ha intrapreso una petizione on line per chiedere l'abolizione del canone telefonico e del canone addizionale sulle linee ADSL senza voce (linea dati). Invitiamo tutti a visitare il sito e a firmare (è possibile raggiungere direttamente la pagina dell'iniziativa cliccando sul banner che opportunamente abbiamo collocato tra gli altri links, a destra di questa pagina).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto ciò non è scandaloso.E' davvero triste.Io voto a sinistra pensando magari che ci sia più trasparenza.Che magagne e cazzate appartengano solo a Berluska e i suoi.Vi chiedo e mi chiedo:dov'è la differenza tra questa sinistra e la destra?Ha un senso recarsi ancora a votare?

Anonimo ha detto...

Ottime domande!
A mio parere, oggi, il Problema (con la P maiuscola) trascende la (legittima) dialettica tra destra/sinistra: riguarda lo stato di salute della nostra democrazia, il grado di rappresentatività dei nostri rappresentanti, di destra e di sinistra... ed è un problema che riguarda tutte le democrazie occidentali.
Insomma... (qualunquismi a parte) siamo rappresentati/governati da una "corporazione" composta da persone che intendono la politica "un mestiere": non più destra/sinistra, bensì politici/cittadini! Questo purtroppo è un dato di fatto.
Una cultura civica caratterizzata dall'apatia e dal solo interesse per il proprio orticello favorisce tale atteggiamento da parte della classe dirigente. L'antidoto per evitare o quanto meno mitigare ciò consiste nel contrapporre un atteggiamento partecipativo, solidale e cooperativo (in tutte le sue forme e in tutte le sedi), all'atteggiamento individualista imperante che il sistema capitalistico attuale riproduce in continuazione. Insomma... urge una vera "rivoluzione culturale"!

Anonimo ha detto...

In effetti oggi esiste una coalizione compatta la cui appartenenza politica è quasi un dettaglio.
Sottolineando cento volte di voler evitare facili speculazioni da anarchista rivoluzionario, è utile, riflettere, senza alimentare il qualunquismo cui vito fa riferimento e le speculazioni e generalizzazioni he hanno come fine quello di dimostrare come nn ci sia nulla da fare e siano tutti ladri.
Detto ciò, la rappresentazione più palese della trasversalità di certi valori(alimentare lobby potenti e appecoronarsi a poteri forti)...pare che siano questi oramai i grandi temi di contatto tra gli schieramenti politici, diciamo una "Grande Caolizione" del governo(molto accentuato a livello locale)affafrista e mafioso.Vedi Matera, il governo di centro-sin al potere(si si al POTERE) da quindici anni si presenta con una tale faccia tosta, che raggiunge pienamente il grottesco.
Senza un minimo di autocritica si propongono per stare altri 5 anni,ai partiti della coalizione va bene coltivare piccoli feudi personali, sperare nel premio di maggioranza e far continuare i democristiani(in tutto e per tutto...Democratici di Sin e Margherita)a gestire la città.
Quest' ultima va avanti solo x inerzia o x iniziative di singoli, senza un piano di governo che cooridni a le politiche cittadine.
I ragazzi vanno via, economia a zero, turismo sotto-sotto-dimensionato(per loro fortuna i turisti vengono pure se nn li chiami)...a pensare, per fare un esempio che per quanto piccolo mi sembra emblematico, il ferragosto scorso(come a natale a capodanno..)nei sassi i locali e negozi erano chiusi, anche in città e nei pressi dei sassi!Nn continuerò, spero di aver reso l' idea.
Dico che da persona di sinistra la cosa più mortificante per me che io possa fare(e credo per la mia città) sarebbe votare per tale centro-sin.Mi dicono"ma vedi che poi va la destr?vuoi far comandare a loro?"...a livello nazionale il gioketto può pure(ahinoi)funzionare visto che li la desta si kiama Berlusconi, Bossi , Fini...e siccome noi siamo responsabili ci turiamo il naso e votiamo per il centro-sin...conosco la destra nella mia città e so che se le markette nn le fanno loro non le fa nessuno, ma arrivato a stò punto preferiscano a ke a fotterci siano loro cosi magari ci svegliamo e cominciamo a porci delle domande, ripartendo dalla opposizione, cosi da vedere chi sta x interesse e ki sta per uan idea.L' opposizione nn è necessariamente un periodo di inferno da scontare ma è una "esperienza" utilissima per imparere a fare politica.Occorre riascoltare la base e scoraggiare i baroni dei piani alti delle segreterie.
Io non Voto.

Anonimo ha detto...

You write very well.